Mobilità sostenibile: Friburgo in Brisgovia
16 Luglio 2013Il recupero dell’acqua piovana.
20 Luglio 2013Al contrario dell’inquinamento acustico dove è l’eccesso di stimoli sensoriali ad avere pesanti conseguenze sulla psiche umana, nel caso della monotonia le conseguenze negative sulla psiche sono dovuti all’assenza di stimoli sensoriali.
Carichi di conseguenze sono i danni da monotonia subiti durante l’infanzia.
Come può riempirsi di contenuti il mondo dei sensi del bambino, quando l’ambiente che lo circonda è così monotono, da far sì che le stesse brutte cose si ripetano all’infinito? Come può un essere umano diventare vivo e creativo se in lui non sono presenti contenuti degni di essere menzionati? Un bambino è come un recipiente. Soltanto ciò che un tempo vi è stato immagazzinato, può un giorno ritornare fuori ed essere utilizzato.
Se i sensi si sviluppano in un ambiente totalmente triste e monotono, allora un domani essi potranno produrre soltanto qualcosa di triste e monotono.
Da adulti questi deficit si possono difficilmente colmare ed eventualmente, soltanto se l’individuo in questione diventa consapevole di questi limiti ed è fermamente determinato ad imparare e ad accettare un aiuto esterno. E persino in questo caso ci possono volere degli anni per superare i danni esistenti dovuti alla monotonia e riattivare almeno parzialmente il potenziale creativo sopito.
Varietà ed armonia delle forme: La natura (invece) è viva.
Le sue forme hanno qualcosa di fluido, morbido, ritmico: cerchi, archi, spirali, ellissi, sfere, cilindri ed una varietà fantastica di combinazioni.
Nessuna foglia, nessuno stelo d’erba somiglia ad un altro in maniera perfetta.
Soltanto la natura inanimata, il mondo minerale, presenta strutture dure, angolari, piene di spigoli. Ma anche in questo mondo si trova una infinita varietà ed armonia di forme.
Se prendiamo ad esempio la natura, nella fattispecie un bosco, allora possiamo osservare quanto segue: nessun albero somiglia ad un altro;
lo spessore dei tronchi, la struttura ed il colore della corteccia, la conformazione dei rami o le forme ed i colori delle foglie, tutto è caratterizzato da varietà e differenze, condizionate anche dalla stagione.
Tuttavia la struttura di base di ogni albero è la stessa: la medesima altezza di massima, il tronco che si assottiglia verso l’alto, rami che si intrecciano alle estremità sui quali crescono foglie, aghi, fiori, frutti o noci.
E’ questa varietà all’interno di un ordine di base che ci fa apparire così armonico un parco. Radure, formazioni rocciose, ruscelli, laghi, animali contribuiscono poi a rendere vario l’ambiente e quindi a soddisfare la nostra curiosità innata.
Quando il nostro sguardo percorre un paesaggio, incontra sempre le quattro forme archetipe della natura e le registra nell’inconscio come insieme armonici. Si potrebbe dire che obbedendo alle leggi naturali, l’uomo ha messo in relazione le quattro forme archetipe cerchio, quadrato, spirale e triangolo con i quattro elementi acqua, terra, aria e fuoco.
Cerchio = acqua Sviluppo, nutrimento, natura, protezione, centro delle forze creative (es.uovo)
Quadrato = terra Materia, stabilità, durata, cristallizzazione (es. cristallo)
Spirale = aria Pensiero intuitivo ed intellettuale, ovimento, sviluppo continuo (es. vento)
Triangolo = fuoco Ispirazione, movimento verticale energia, forza vitale (es. fiamma)
L’uomo ama la varietà, la sorpresa, la giocosità. Abbaini, archi, nicchie, spigoli arrotondati, balconi e finestre rotonde, un affresco su una parete, una decorazione muraria, ecc., soddisfano il bisogno di varietà delle forme.
E’ quindi importante stabilire il giusto rapporto ed il giusto ordine tra i diversi elementi. Nel fare ciò, le singole case dovrebbero adattarsi all’intero quartiere, per quanto concerne misure, proporzioni, forme e scelte dei materiali (possibilmente disponibili in loco), senza che tutto questo porti a monotonia o a mancanza di creatività individuale; anzi, tutto ciò farà si che i singoli elementi si potenzino in un insieme armonico.
Se osserviamo le vecchie città ed i vecchi paesi, troviamo spesso le medesime inclinazioni, direzioni e coperture dei tetti, altezze di gronda, proporzioni, grandezze e suddivisioni delle finestre, materiali similari, e tuttavia l’effetto finale è individuale, vario ed estremamente armonico.
Il bisogno di varietà e cambiamento in questo campo può essere soddisfatto anche da singole costruzioni che si differenziano per proporzioni e forme e che quindi producono contrasti interessanti e ricchi di identità. Possiamo osservare questo fenomeno nelle chiese, nei municipi, nei castelli, nelle rocche e nelle mura urbane di un tempo.
E’ pure evidente che persino edifici di epoche stilistiche diversissime possono coesistere se ognuno di essi rappresenta un tutt’uno armonico e si inserisce nell’insieme esistente per quanto concerne proporzioni, forme e materiali.
Più difficile è la situazione quando si deve costruire in mezzo a molti “scempi edilizi”. In questo direi che sia opportuno osare qualcosa di nuovo, anche se l’edificio in questione in un primo momento esce dall’immagine unitaria dell’insieme.