Monitoraggio radon contro un nemico invisibile. Poichè è un gas radioattivo naturale, incolore e inodore il monitoraggio del radon è fondamentale.
In quanto gas, esso viene trasportato dai flussi di aria presenti nei suoli, anche a distanze notevoli, fino anche ad alcune centinaia di metri.
Nonostante non si veda e non si senta,
il radon costituisce la principale sorgente di esposizione alle radiazioni ionizzanti per la popolazione
infatti la sua radioattività viene introdotta e depositata nell’apparato respiratorio insieme all’aria che respiriamo.
Il Radon tende a disperdersi rapidamente all’aria aperta dove è diluito dalle correnti d’aria e non è pericoloso.
Nei luoghi confinati, quali appunto sono gli edifici in genere, case ma anche luoghi di lavoro e scuole, rimane “imprigionato” a causa della presenza di infissi a tenuta e pareti che contribuiscono ad aumentarne la concentrazione.
L’esposizione al Radon è considerata causa di oltre 3.000 decessi ogni anno in Italia per cancro ai polmoni (è secondo solo al fumo di sigarette).
Esso è riconosciuto dallo IARC (Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) come agente cancerogeno sin dal 1988.